| Ishimaru
Il ragazzo interruppe di colpo la chiamata per controllare il battito cardiaco della ragazza. Risultato: debole. Troppo. - Maledizione non c'è un minuto da perdere! L'angelo la prese tra le braccia. Era così carina e vulnerabile, la gattina demone, sul punto di morire. Purtroppo Ishimaru non aveva la più pallida idea della direzione da prendere, e non si vedeva ancora nessuno. "Cavoli ma qui la gente vive all'interno?" - Non ho scelta. Con Nekonè ancora tra le braccia, il ragazzo si mise a picchiare sulle porte, chiamando aiuto. C'era poco tempo. Ma nessuno rispondeva. - DANNATI!!! Spiegò le ali ed iniziò a volare, sempre più alto, finchè finalmente vide qualcosa, un edificio, che poteva essere un ospedale. "Forse.." Il ragazzo scese in picchiata verso un punto preciso, finchè atterrò davantoi alla porta. L'ospedale, perchè di quello si trattava, assomigliava di più ad una catedrale, con i muri bianchi di marmo e le cupole dorate, brillanti alla luce del sole. Ishimaru-Kuniumi spalancò le porte, corse a perdifiato per i corridoi, in cerca di qualcuno, un'infermiera, un dottore, una segretaria che avrebbe potuto aiutare quella ragazzina debole e pallida. - MI SCUSI SIGNORE! E' urgente!!! Il ragazzo si rivolse ad uno strano personaggio: alto, dai capelli bianchi. Non si era neppure accorto di essere entrato in una camera. - ... vi prego.
Zarah
Luce accecante. Rumori troppo forti. Un odore strano. Zarah aprì gli occhi di scatto, mentre respirava prendendo grandi boccate d'aria, quasi assetata, senza riuscire a distinguere le strane forme moventi che aveva davanti. Le pizzicavano gli occhi, le doleva la testa e aveva un forte gusto di salato in bocca. Orribile. - D... dove diavolo sono? Chi siete? La mascella schioccò, provocando un po' di dolore. La ragazza chiuse velocemente la bocca. C'era anche un gusto di sangue.
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